La lampada Tiffany. Storia e curiosità su Lucilla

Le lampade Tiffany, ancora oggi estremamente famose e adottate in molte case, devono il loro nome a Louis Comfort Tiffany, figlio del cofondatore della famosa gioielleria protagonista del film con Audrey Hepburn. Il figlio del più noto Charles Lewis, infatti, dimostrò ben presto una grande passione nei confronti della lavorazione del vetro, il che lo portò al successo con un’azienda diversa da quella del padre (anche se nel corso della sua vita anche lui ha confezionato diversi gioielli).
Tuttavia, la storia della famosa lampada Tiffany, simbolo del movimento che prese il nome di Art Nouveau, è decisamente più complessa.

La storia comincia con un giovanissimo Louis Comfort Tiffany che, poco più che ventenne, decide di intraprendere un viaggio in Europa (tutti i giovani dandy americani dovevano compierne almeno uno). Durante una delle sue visite, il ragazzo fu particolarmente affascinato dai principi del movimento Arts and Crafts sviluppatosi verso la fine dell’Ottocento in Gran Bretagna, il quale rivalorizzava l’artigianato a discapito della produzione industriale, qualitativamente poco soddisfacente e pensata per le masse.

Rientrato nel suo paese natale, e potendo contare su un importante patrimonio, il giovane iniziò ad applicare i principi appresi in Europa alla lavorazione del vetro, realizzando complementi d’arredo – e in particolare lampade – in vetro al piombo, il quale ha una brillantezza superiore rispetto a quello tradizionale.

Lampada 2 luci Tiffany - T998 LG - PerenzTuttavia, nei primi anni di attività della sua azienda, la lampada Tiffany com’è conosciuta oggi non esisteva ancora. Bisognerà attendere l’arrivo di una donna particolarmente creativa, Clara Discroll, che disegnerà dei bozzetti e proporrà a Louis C. Tiffany un metodo assolutamente innovativo per realizzare la lampada oggi tanto nota: la saldatura in stagno.

Fu della giovane donna, precedentemente impiegata in un’altra azienda, l’idea di ritagliare il vetro (sul quale gli studi di Tiffany si erano concentrati per molti anni) e di rivestirne perimetralmente i pezzi con un filo di rame, in modo da combinare successivamente i diversi frammenti insieme – attraverso la saldatura con lo stagno – e dar vita alla vera lampada Tiffany.

Con questa nuova tecnica ci fu letteralmente un exploit dell’azienda, le cui opere furono incredibilmente apprezzate dalle nobili casate americane di quegli anni.
Agli altrettanto famosi vasi in vetro Fravile (un brevetto di Tiffany), dunque, si aggiunsero le famose lampade, realizzate artigianalmente per diversi anni e sotto la supervisione di Clara Discroll. La prima opera della donna fu la lampada Daffodill, ma secondo alcune fonti anche la lampada Tiffany libellula è una sua creazione, così come la Dragonfly, che fu premiata all’Esposizione Universale di Parigi del 1900.
Dalla collaborazione con Thomas Edison, inventore della lampadina, nacque dunque l’illuminazione decorativa per tutti gli ambienti, che fu la protagonista dei primissimi anni del Novecento.

 

 

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